La nuova sede regionale degli uffici della Guardia di Finanza a Bologna è un progetto che si inserisce in un contesto complesso, un’area di margine chiusa da partizioni urbane e disegnata da una serie di spazi dal carattere eterogeneo.
A nord, la linea ferroviaria e la stazione dell’alta velocità di Bologna definiscono una cortina continua di oggetti e di infrastrutture logistiche, a sud, l’area dinamica e in trasformazione del centro sociale Dumbo, a est, via Tanari e i bordi della città stratificata di Bologna. Il progetto interpreta questa condizione di ritaglio marginale come un’opportunità di relazione e di rigenerazione del comparto, il nuovo corpo si inserisce come un elemento dall’impronta compatta, ma caratterizzato dall’articolazione del profilo in alzato. Tale impostazione produce una serie di terrazzamenti in continuità con gli ambiti degli uffici, e pensati come prolungamenti all’esterno delle funzioni principali del programma. Questi giardini in quota sono pensati come luoghi in collegamento visivo con il paesaggio di Bologna, ambiti che garantiscono una condizione qualitativa agli spazi del lavoro. L’estensione del limite agisce così come uno spazio ulteriore, dinamico, che articola il fronte sud con un collegamento aereo tra i nuovi uffici e gli spazi preesistenti della caserma Bertarini. Le facciate si dispiegano secondo una composizione precisa di marcapiani e profili che disegnano variazioni minime in rilievo sui fronti. L’esito è un pattern modulare di pannelli cromaticamente capaci di evocare i toni rossi dominanti nella città di Bologna e nelle sue trame materiche.
La nuova sede regionale degli uffici della Guardia di Finanza a Bologna è un progetto che si inserisce in un contesto complesso, un’area di margine chiusa da partizioni urbane e disegnata da una serie di spazi dal carattere eterogeneo.
A nord, la linea ferroviaria e la stazione dell’alta velocità di Bologna definiscono una cortina continua di oggetti e di infrastrutture logistiche, a sud, l’area dinamica e in trasformazione del centro sociale Dumbo, a est, via Tanari e i bordi della città stratificata di Bologna. Il progetto interpreta questa condizione di ritaglio marginale come un’opportunità di relazione e di rigenerazione del comparto, il nuovo corpo si inserisce come un elemento dall’impronta compatta, ma caratterizzato dall’articolazione del profilo in alzato. Tale impostazione produce una serie di terrazzamenti in continuità con gli ambiti degli uffici, e pensati come prolungamenti all’esterno delle funzioni principali del programma. Questi giardini in quota sono pensati come luoghi in collegamento visivo con il paesaggio di Bologna, ambiti che garantiscono una condizione qualitativa agli spazi del lavoro. L’estensione del limite agisce così come uno spazio ulteriore, dinamico, che articola il fronte sud con un collegamento aereo tra i nuovi uffici e gli spazi preesistenti della caserma Bertarini. Le facciate si dispiegano secondo una composizione precisa di marcapiani e profili che disegnano variazioni minime in rilievo sui fronti. L’esito è un pattern modulare di pannelli cromaticamente capaci di evocare i toni rossi dominanti nella città di Bologna e nelle sue trame materiche.
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